Se il trekking è la tua passione, l’Italia è il posto che fa per te. Non c’è niente, infatti, di più adatto a passeggiate, scalate e camminate, come il paesaggio del Bel Paese; ma quali sono i migliori percorsi per fare trekking in Italia? In questo articolo abbiamo deciso di elencarne e di descriverne dieci adatti sia per principianti che per professionisti.
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Se siete appassionati di montagna, il Dolomiti di Brenta Trek è il posto che fa per voi. Ci troviamo, ovviamente in Trentino sulle Dolomiti e in particolar modo sul Massiccio del Brenta. Si tratta di un percorso ad anello con partenza da Madonna di Campiglio che ripercorre in parte l’antica Via di San Vili in Val Rendena, con due varianti. L’itinerario “expert”, più impegnativo, si snoda in alta quota, prevede notevoli dislivelli, ferrate e pernottamenti in rifugio o bivacco. Per i camminatori meno esperti, invece, è previsto il percorso “country”, più leggero e adatto a tutti, con soste nei paesi di montagna dove si pernotta in confortevoli hotel. Il Brenta Trek si può fare anche in Bike e anche in questo caso esistono due itinerari di diversa difficoltà ideali per escursioni in mountain-bike lungo piste ciclabili, sterrate e strade di montagna.
Se vogliamo aumentare un po’ la difficoltà del nostro trekking, dal Brenta possiamo passare alle Tre Cime di Lavaredo, nel parco Naturale delle Tre Cime; il sentiero serpeggia fino al Rifugio Lavaredo, poi sale fino a Forcella di Lavaredo (2454 m) con vedute inaspettate delle Tre Cime – un trittico di vette fotogeniche a forma di mitre dei vescovi – prima di dirigersi al Rifugio Locatelli e di fare ritorno al Rifugio Auronzo, punto di partenza dell’escursione.
Una delle escursioni più famose delle Dolomiti è sicuramente quella delle Torri del Vajolet, in Val di Fassa; Il punto di partenza è il rifugio Ciampedie raggiungibile con funivia da Vigo di Fassa. Dal rifugio Ciampedie su sentiero quasi pianeggiante si raggiunge il rifugio Gardeccia. Poi, in salita più accentuata (inizia la prima selezione degli escursionisti), si arriva al rifugio Vajolet e da qui, inizia il tratto più “difficile” e impegnativo (altra selezione) che sale ripido tra massi e rocce fino al rifugio Re Alberto, ai piedi delle Torri del Vajolet. Il tempo di percorrenza è di cinque/sei ore per un dislivello di 740 metri. La difficoltà è medio/alta.
Rimaniamo in montagna ma, questa volta, ci spostiamo in Valle d’Aosta per affrontare la Traversata Sella-Herbetet del Gran Paradiso. Si tratta di un percorso di trekking rivolto a scalatori esperti dal momento che prevede una lunghezza di 20,5 km per un tempo di percorrenza di dieci ore circa che permette di raggiungere il cuore del Gran Paradiso. Dal ponte della città a Valnontey, la Alta Via 2 conduce ad un’antica mulattiera in salita fino al Rifugio Sella a 2588m, un ex residenza di caccia del re Vittorio Emanuele II. Tra il rifugio e i Casolari dell’Herbetet, potrete trovare una breve e arieggiata traversata con una catena come protezione. Una vista mozzafiato per un trekking unico assieme a stambecchi e marmotte; si consiglia la traversata in giornate di bel tempo.
Dalla Val d’Aosta ci spostiamo sulle montagne della Lombardia per andare a scoprire il percorso di trekking sul Monte Resegone; prendiamo la funivia per i Piani d’Erna per raggiungere il nostro punto di partenza. Si tratta di un percorso di difficoltà media, per una durata complessiva di circa due ore e mezza di camminata; la “strada” da prendere è il sentiero numero 1 con tappa intermedia al Rifugio Stoppani. In cima al Resegone, montagna più caratteristica di Lecco, troveremo il Rifugio Azzoni, raggiungibile durante tutto l’anno e subito riconoscibile dall’inimitabile colore rosso acceso.
Se sentiamo forte il desiderio di una escursione in montagna con una passeggiata adatta a tutti, il Monte Barro in Lombardia fa al caso nostro. Punto di partenza di quest’escursione è Galbiate, raggiungibile in auto ad un’ora da Milano. Questo percorso, come dicevamo, è adatto sia a escursionisti esperti, sia ai meno allenati, proprio perché durante il tragitto si può scegliere il tragitto più idoneo alle proprie attitudini; per arrivare alla vetta occorrono circa due ore e mezza. Quest’escursione è adatta non solo agli amanti dello sport e della natura, ma anche ai più curiosi e appassionati d’arte: Galbiate è, infatti, la sede del Parco Monte Barro, dove sarà possibile visitare l’omonimo Eremo, e il sito archeologico. Dall’Eremo, è possibile raggiungere la vetta del Monte Barro in circa un’ora.
Dopo aver esaminato il trekking per i più esperti con lunghe percorrenze arriviamo in Veneto con un percorso di media difficoltà. Partendo dal Rifugio Flora Alpina, ci si addentra da subito nel paesaggio da favola della Valfreda, rigogliosa zona del Passo San Pellegrino completamente inclusa nel Comune di Falcade (BL). Qui si possono ammirare i suoi “Casoni”, piccoli ripari dei pastori che sono divenuti di recente delle suggestive baite per escursioni.
Continuando la passeggiata per il segnavia n. 694 si arriva al congiungimento con il segnavia n. 670 che porta a Fuciade (1982 m) nel Comune di Soraga (TN); si può poi rientrare seguendo la strada silvo-pastorale. Al Rifugio Flora Alpina e a Valfreda si può accedere facilmente dal fondovalle di Falcade tramite le mulattiere che risalgono verso Falcade Alto; da qui si raggiunge Le Fratte e quindi la mulattiera panoramica che giunge al rifugio in 1 ora e mezza / 2 ore senza particolari difficoltà.
Abbandoniamo le montagne per immergerci in un trekking culturale e appenninico nel cuore della Toscana. Ecco il Soft, un grande anello escursionistico che si snoda a pochi chilometri da Firenze, sviluppandosi intorno alle conche del Mugello e della Val di Sieve, dove è possibile camminare per giorni, seguendo i crinali dell’Appennino fiorentino e intersecando in più punti la Gea (la Grande escursione appenninica). Il Soft si articola in un anello principale e in 22 anelli secondari che gli sono collegati. L’anello principale prevede una tratta di crinale appenninico (Passo della Futa-Monte Falterona), spartiacque tra il dominio tirrenico e adriatico e la dorsale che separa il bacino del Mugello dalla conca di Firenze-Prato e dalla Val di Bisenzio. I posti tappa Soft coincidono talvolta con quelli della Gea e spesso si trovano presso ville o coloniche pubbliche, in complessi monastici, in ex scuole di campagna, in campeggi o aziende turistiche.
In un itinerario di dieci percorsi non potevamo portarvi al mare e andare in Liguria. Ecco quindi il percorso di trekking da Camogli a Portofino con un panorama suggestivo e mozzafiato per una lunghezza di tredici chilometri e un tempo di percorrenza di circa 5 ore; medio/facile la difficoltà. Il trekking si svolge attraversando il promontorio di Portofino, all’interno del Parco Naturale Regionale di Portofino, nel profumo della macchia mediterranea. Tappa intermedia, San Fruttuoso con visita alla famosa abbazia omonima.
Chiudiamo il nostro excursus tra i dieci migliori percorsi per il trekking in Italia con un must: il sentiero degli Dei in Costiera Amalfitana. Tra guglie di roccia, querce e terrazzamenti, a cavallo della Costiera Amalfitana e Sorrentina, questo trekking deve il suo nome alle spettacolari viste sul mare (che spaziano fino ai Faraglioni di Capri) e alle leggende che lo avvolgono (Ulisse sarebbe stato salvato dal richiamo delle sirene proprio qui). Il percorso meno impegnativo è quello da Agerola a Nocelle, frazione di Positano. Sconsigliato a chi soffre di vertigini, è consigliato in primavera o in autunno, quando fa meno caldo. Il tempo di percorrenza è di circa quattro ore e mezza per una difficoltà medio/facile. La lunghezza dell’escursione è di 8 km.
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